Di fronte al tema della morte la maggior parte delle persone si sentono smarrite, impaurite, terrorizzate, impreparate, incompetenti. Ciò accade perché siamo reduci da un lungo periodo di nascondimento della morte e del morire, aspetti allontanati dall’esperienza di vita quotidiana per essere affidati alle strutture sanitarie.

Di questo silenzio e di questo vuoto fanno le spese anche i bambini, ai quali non si parla più in modo maturo di malattia e morte, impedendo loro di partecipare ai momenti significativi della biografia familiare, nella convinzione che nascondere loro la morte e la sofferenza serva ad evitare un trauma.

I bambini si interrogano su cosa significa morire e già a partire dai 5 anni ne comprendono alcuni aspetti salienti e sono attratti dal dialogo maturo intorno a questi temi. “I sentimenti relativi alla morte precipitano nel terrore e dunque in un’esperienza emozionale ingestibile quando la realtà appare assolutamente incomprensibile” (Testoni 2018), perciò trovarsi di fronte a qualcosa di terribile senza avere gli strumenti per capire di cosa si tratta trasforma la paura in angoscia, che opprime e paralizza.

Il silenzio intorno al tema della morte lascia i bambini e i giovani soli di fronte a questioni fondamentali, alle loro angosce, all’immaginazione che evoca fantasmi, con i messaggi inadeguati proposti dai media.

La Death Education, l’educazione alla morte, è un percorso formativo strutturato e complesso, adattabile ad ogni età, che tra i suoi obiettivi si prefigge di trasformare l’angoscia in una emozione gestibile, di facilitare una riflessione realistica sul tema della morte per acquisirne un concetto maturo, di infondere il coraggio necessario per essere interpreti del tempo di vita limitato che abbiamo, di elaborare la consapevolezza dell’essere mortali per poter progettare e valorizzare la propria vita. L’irruenza della morte nella vita genera molta paura e questa non si elimina, ma si ridimensiona, potenziando il coraggio!

Parte del percorso è dedicata al riconoscimento del sentirsi, oltre al limite corporeo, dotati di un’esistenza che trascende la vita e la sopravvivenza biologica, per scoprire la propria interiorità come luogo di benessere e gioia permanenti.

Tutti i percorsi di Death Education, ovviamente diversificati in base alla fascia di età di riferimento, sono svolti in collaborazione e sotto la diretta supervisione dello staff dell’Associazione TuttoèVita.

giuditta fagnani death education