Tutti sappiamo che respirare è fondamentale per sopravvivere, eppure la maggior parte delle persone che incontro nel mio lavoro resta senza parole quando domando “ma tu, come respiri?”.

Mi accorgo che risulta una domanda strana per diversi motivi: per prima cosa diamo talmente per scontata la funzione respiratoria da avere l’impressione che non esista una vera risposta perché sembra che non esistano opzioni, come a dire che c’è un solo modo di respirare.

Ancora più strano è che a porre questa domanda sia una psicologa, non cogliendo alcun nesso tra respiro e benessere mentale, o emotivo o con il raggiungimento di un obiettivo o con il miglioramento di una performance.

È il momento di cambiare idea, se davvero avete a cuore il vostro benessere, se volete sentirvi sereni e in armonia, se state lavorando per raggiungere un obiettivo, se volete dare il meglio di voi, dovete fare esperienza della fondamentale importanza della respirazione e iniziare a considerare le funzioni corporee e quelle mentali come parte dello stesso, unico, sistema.

Prima vi renderete conto che non esiste separazione tra corpo e mente, prima avrete la possibilità di sperimentare la migliore versione di voi stessi e il primo passo è lavorare sul respiro che unisce copro e mente in maniera evidente e salda. Avete mai fatto esperienza di una persona molto agitata che respira in modo profondo e rilassato? Avete mai avuto a che fare con una persona molto concentrata, calma, padrona di se stessa che respira in modo affannato e superficiale? La risposta è NO!

Molto spesso riteniamo di dover calmare l’agitazione della mente lavorando sui processi mentali … siamo sicuri che sia la via più efficace? …