Il nostro corpo è il mezzo attraverso il quale facciamo esperienza di questa vita, è il “contenitore” del nostro essere ma è anche la sua espressione, un tramite della nostra essenza, è al contempo scatola e specchio e come tale si comporta.

L’osservazione attenta del corpo di una persona, del suo tono, della sua vitalità, delle sue abitudini, rivelerà presto inclinazioni emotive e tendenze mentali; in tal senso, come specchio, sarà portatore di suggerimenti mentre come contenitore si farà carico di farci attraversare il tempo e lo spazio di questa esistenza.

Sappiamo bene che un corpo sofferente condiziona pensieri, emozioni, relazioni, possibilità; così come sappiamo che uno stato di ansia non può esistere in un corpo rilassato; ma quanta cura abbiamo del nostro corpo? Come lo nutriamo? Quale è la qualità del nostro respiro? Quanto riposo e che tipo di riposo gli garantiamo? Quanto lo esercitiamo? Quanto e come lo teniamo pulito? Che necessità ha, quali bisogni esprime? Sappiamo dargli ascolto? Ne abbiamo il tempo?

Così come ci si abitua al ticchettio di un orologio posto nella stanza dove passiamo molto tempo, ci si abitua anche al proprio corpo, perdendo contatto con la propria dimensione fisica, dandola per scontata.

Quando il corpo manifesta un qualsiasi disagio, potrebbe avere senso ristabilire le regole del proprio vivere: fare esercizio fisico, nutrirsi adeguatamente, dormire bene, recuperare una buona respirazione … tutto ciò giova non solo al corpo, ma aumenta la stima di sé e il senso di padronanza sulla propria vita.