La nostra mente produce movimenti continui e non lascia facilmente lo spazio libero ad altro, a meno che non la alleniamo a sospendere la sua attività ordinaria.
Indubbiamente ci sono molti motivi per i quali la mente è in continuo fermento: la competitività del mondo del lavoro, le pressioni a produrre di più e consumare di più, la mancanza di tempo libero e la conseguente perdita di contatto con se stessi, con gli altri, con ciò che facciamo, sentiamo e viviamo, le lusinghe e le trappole della rete, dei social network… Proprio per questo è necessario costruire e custodire un nucleo stabile al centro di una vita tanto vorticosa, un “luogo” dove la relazione con la nostra anima, con la gioia, l’amore, l’autenticità della vita possa essere ricostruita.
Affinché la mente possa sostare in uno stato di quiete e di silenzio è necessario percorrere una via impegnativa, che passa dall’allenamento dell’attenzione e della concentrazione.
Tale percorso inizia a partire dagli strati esteriori fino a quelli più intimi del proprio essere, dal fermare il nostro parlare, all’immobilità del corpo, al distacco dalle informazioni che i sensi recepiscono, al silenzio della mente, ovvero alla scomparsa dei pensieri che disturbano.
La meditazione è quindi un processo che richiede una parte di sforzo volontario per preparare il corpo e mantenere la posizione, applicare alcune tecniche respiratorie, ripetere il mantra; a questo si aggiungono i doni sempre nuovi ed inaspettati che la pratica costante regala.
Non sono un’insegnante di meditazione ma la meditazione è parte della mia vita, saprò aiutarvi nel trovare il percorso più adatto.